Ansia quotidiana
È uno dei problemi principali per cui si ricorre ad un aiuto specializzato, molte persone si aggrappano a qualsiasi novità che prometta di eliminare quella spiacevole sensazione che accompagna di giorno e, a volte, di notte.
L’ansia non piace, a volte blocca, fa sentire poco sicuri, contrasta la voglia di relax.
Inizia quindi una lotta, infinita, contro questa sensazione e spesso, alla fine, ci si ritrova più stremati di prima.
La lotta che si ingaggia, in realtà, fa proprio parte del problema.
Iniziamo con il considerare che l’ansia è un’emozione e come tale ha una funzione vitale per il nostro organismo. Siamo ansiosi quando percepiamo un pericolo alla nostra incolumità, fisica o psicologica. A quel punto quella sensazione di allerta ci aiuta a portare attenzione per poterci difendere al meglio. Quindi, provare ansia è sano ed è quello che ci ha permesso di non estinguerci, in tempi passati.
È vero, attualmente è difficile che ci troviamo in situazioni in cui dover portare attenzione a possibili incursioni di bestie feroci, ma è anche vero che oggi i bisogni che ci troviamo a difendere sono più complessi. Andare male ad un esame, ad esempio, di sicuro non ci ucciderebbe ma potrebbe risultare una grande ferita per la nostra autostima.
Al giorno d’oggi ci mettiamo in situazione di allerta per pericoli meno materiali ma altrettanto importanti per la nostra mente. Anche in questi casi, l’allerta può essere funzionale, ad esempio ci può permettere di essere svegli e attenti nel leggere e nel ripassare bene per superare al meglio l’esame di cui sopra.
Altre volte questo meccanismo si inceppa, e l’ansia sfugge di mano, perde il suo oggetto, continua anche quando la situazione si è risolta.
In genere questo succede proprio a causa del fatto che si inserisce nel processo la lotta contro il proprio stesso sentire, il giudizio, cosa che comporta una reazione paradossale, a catena, che fa crescere l’ansia e la riproduce all’infinito.
Cercando di non sentire l’ansia (e non riuscendoci), automaticamente il messaggio che viene dato al corpo e alla mente è di qualcosa che non sta andando, e quindi pericolo, cosa che accresce l’ansia.
Come se ne esce? Accettando la possibilità di starci dentro. Permettendosi di camminare sotto le nuvole e la pioggia, con la tranquillità che domani probabilmente ritornerà il sole e con l’accettazione del fatto che non abbiamo il potere di cambiare il tempo, così come non abbiamo il potere di eliminare o controllare le nostre sensazioni.
Non possiamo decidere di sentire prurito, o di sentire fresco o caldo, e così non possiamo decidere di sentire la calma.
Possiamo calmarci, certo, ma questo processo passa per l’attraversare qualsiasi cosa che stiamo provando, accogliendone il senso profondo, il messaggio, dando fiducia al nostro organismo, considerato che bene o male siamo arrivati fino a qui proprio grazie a lui.
Non esistono bottoni magici che spengono il malessere… per fortuna, mi sento di aggiungere, perché perderemmo preziose informazioni sul nostro essere al mondo.